Pensierini Quaresimali Anna Micheli

Pasqua 2021

Dal vangelo secondo Giovanni (20,1-9)

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».  Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

 

Non c’è, nei Vangeli, il racconto della resurrezione. Il fatto su cui si fonda la fede cristiana non ha avuto testimoni, è accaduto nella notte.
La Parola di Dio ci restituisce però le testimonianze di chi ha visto e ha creduto, di chi ha “mangiato e bevuto con lui dopo la sua resurrezione dai morti” (At 10,41).
Sono infatti i racconti degli incontri con il Risorto che riempiono le ultime pagine dei Vangeli, incontri semplici, ma pieni di significato. Cristo non fa rumore, come aveva predetto Isaia, non grida, né alza il tono (Cfr. Is 42,2), ma va ancora a cercare la pecora smarrita (cfr. Lc 15, 4-7): Maria Maddalena, che piange accanto al sepolcro vuoto, i due discepoli che lasciano in fretta Gerusalemme per paura di fare la stessa fine del Maestro, gli stessi apostoli, chiusi nel cenacolo “per timore dei Giudei” (Gv 20,19).
Curiosamente, non è chi corre al sepolcro che trova Gesù, è lui che si avvicina, potremmo dire, in incognito. Alla Maddalena chiede: “Perché piangi?” (Gv 20,15); ai due in cammino verso Emmaus domanda: “Che cosa sono questi discorsi?” (Lc 24,17).
La donna lo riconoscerà quando si sentirà chiamare per nome, i due discepoli quando spezzerà il pane per loro.
Il Signore ha vinto la morte, ha attraversato la soglia che ci spaventa, e, prima di tornare al Padre, viene a cercarci, si interessa di noi, interroga la nostra vita con discrezione, mostrandoci che Dio non è inaccessibile, che il velo del tempio è ormai squarciato, che la distanza che noi mai avremmo potuto colmare l’ha colmata lui, per dirci sempre e solo questo: “Io ti amo” (Is 43,4)